FILOSOFIA
Lo sviluppo del pensiero filosofico occidentale, il suo tornare e ritornare su certi temi e snodi, offre moltissime occasioni atte a mettere, letteralmente, in discussione il nostro rapporto con la mente, la vita, l’altro e l’essere. La peculiarità dell’attività filosofica è quella di descrivere, servendosi prevalentemente del linguaggio verbale, una visione complessiva della realtà, producendo un’immagine sensata della totalità delle cose. Fin dalle sue origini essa si pone, pur nelle diversità delle idee e dei loro interpreti, la domanda sul Tutto: la sua origine, la sua logica, il suo senso. Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Non sono domande propriamente filosofiche, ma sono domande in cui il filosofo trova pane per i suoi denti sfidandole a viso aperto, approfondendole, chiarificandole, illustrandole. In una parola, mettendo in atto un’opera di messa a fuoco delle questioni che l’uomo pone sulla propria posizione nel cosmo. Ripercorrere le idee che hanno segnato il modo di pensare dell’uomo, nelle sue manifestazioni più pregnanti, e rivivere le vicende intellettuali e biografiche dei grandi pensatori, rivela la possibilità di seguire un filo attraverso le epoche riallacciando i contatti con quello stesso tendere verso la conoscenza di sé e del mondo che caratterizza l’animale pensante che l’uomo è. Cosa chiede la domanda filosofica? Essa chiede di fare luce, chiede rischiaramento, aspira ad uno sguardo penetrante sulla realtà. Essa guarda a portare alla luce ciò che è nascosto nell’ombra. E per fare ciò si articola in pratiche, ricerche, esercizi, confronti, dispute, provocazioni, ragionamenti, ipotesi, tesi e teorie. In tal senso, le opere di natura filosofica, che possiamo leggere e commentare, hanno il potere di mettere l’animale pensante che ciascuno è di fronte alla sua posizione di interprete di sé e dell’ambiente in cui vive.