AMORE ALCHEMICO – Rosa, Amore e Alchimia

AMORE ALCHEMICO

Rosa, Amore, Alchimia

Sabato 21 e Domenica 22 Giugno 2025

Casa dell’Alchimista, Valdenogher-Tambre (BL)

Due giorni per esplorare il legame tra Alchimia, Amore e trasformazione interiore celebrando il Solstizio d’Estate in un luogo magico, immerso nella natura. L’amore, nella sua dimensione alchemica, è il motore del cambiamento e della conoscenza, il ponte tra materia e Spirito.

Nella suggestiva Casa dell’Alchimista, riscopriremo antiche sapienze attraverso:

Mostre d’arte ispirate ai simboli alchemici

Dialoghi e conferenze su alchimia, psicologia e filosofia

Performance teatrali tratte dal Rosarium Philosophorum

Dimostrazioni artigianali di antiche tecniche di lavorazione dei metalli

L’evento vuole offrire un’esperienza immersiva, in cui arte, scienza e spiritualità si intrecciano in un percorso di conoscenza e bellezza. Un incontro tra **tradizione e contemporaneità**, tra i segreti dell’alchimia e il sapere moderno, per riflettere sulla trasformazione interiore e sulla forza dell’amore come principio di evoluzione.

Un viaggio tra simboli, immagini e antichi misteri.

Per info: venezia@imaginalis.org

I relatori

Il Cuore nel Rosarium Philosophorum – tra Amore Terrestre e Amore Celeste
21 Giugno 2025 Museo Casa dell’Alchimista ore 20.45
A cura di Marco Gay, psicologo, psicoterapeuta e saggista
Una serata speciale all’aperto nell’anfiteatro antistante la Casa dell’Alchimista, dove il cuore dell’antico sapere alchemico incontrerà la riflessione psicologica e il linguaggio del corpo. Un grande fuoco arderà al centro della scena, evocando il fuoco alchemico che trasforma e purifica, creando un’atmosfera di intensa suggestione.
Attraverso la guida e il commento delle celebri tavole illustrate del Rosarium Philosophorum– testo alchemico composto tra il XII e il XIV secolo – Marco Gay condurrà il pubblico in un viaggio tra simboli, miti e trasformazioni interiori.
Le tavole, che rappresentano le tappe della coniunctio alchemica, saranno mimate da attori in una forma teatrale suggestiva e immersiva. La narrazione sarà intrecciata allo sviluppo del processo psichico che C.G. Jung ha descritto in *Psicologia e Alchimia, dove l’opera alchemica diventa metafora del processo di individuazione: l’incontro tra opposti, la discesa nell’inconscio, la nascita del Sé.
Il Rosarium Philosophorum è uno dei più celebri corpus di immagini simboliche della tradizione alchemica occidentale. Ogni tavola è un mondo a sé, ricco di allusioni spirituali, erotiche e cosmiche, in cui si specchia il mistero dell’unione degli opposti: il Re e la Regina, il Sole e la Luna, l’Amore terreno e quello celeste.
Marco Gay si è formato al C.G. Jung Institut di Zurigo e ha approfondito le tecniche di cura tribali e il lavoro sull’immaginario terapeutico vivendo e lavorando in Mali, tra i dipinti e i riti dell’Africa subsahariana.

Nel cuore del Seicento, tra laboratori alchemici, salotti letterari e i silenzi della ricerca interiore, prende forma la vicenda di Francesco Maria Santinelli e Anna Maria Aldobrandini. Un amore autentico, contrastato, ma mai abbandonato, vissuto all’incrocio tra la dimensione umana e quella spirituale.

Francesco Maria Santinelli, figura enigmatica e affascinante, univa la passione per l’alchimia alla sensibilità del poeta. Anna Maria Aldobrandini, donna di grande intelligenza e forza, fu la compagna ideale in un percorso tutt’altro che semplice, segnato da ostacoli sociali, politici e familiari.

Paola Giovetti ci guida in questo racconto ricco di suggestioni storiche e spirituali, restituendo vita a due anime unite da un legame che ha saputo attraversare le difficoltà del tempo, trasformandosi in una vera e propria opera alchemica: la fusione di due essenze alla ricerca dell’unità.

Un’occasione preziosa per riflettere sul potere trasformatore dell’amore, dell’arte e della conoscenza.

Alessandro Gabetta psicoterapeuta junghiano sarà con noi con un intervento dal titolo:

Alchimia della cura

L’introduzione dell’alchimia da parte di Carl Gustav Jung nell’alveo della psicologia risale a un’insoddisfazione interpretativa dello psichiatra svizzero rispetto alla ricchezza del materiale onirico. Spesso nei sogni compaiono infatti motivi ricorrenti di particolare impatto e di non agevole comprensione senza il ricorso all’immaginario alchemico. Jung si sforzerà sempre di ribadire il suo interesse per l’alchimia, in quanto in essa intravede, al di là dell’oscurità delle formule e dei procedimenti per ottenere l’oro, la pulsione particolare dell’uomo a rendersi cosciente di sé, realizzando al suo interno una durevole condizione di equilibrio in cui “le contraddizioni della sua natura si trovano superate e pacificate nell’interiore cosciente esperienza di una loro inconoscibile, ma realissima fonte di massima intensità energetica”.

Per Jung, l’interesse verso i materiali alchemici non era mosso solo da curiosità culturale, ma dal convincimento che la guarigione si realizzi attraverso una presa di coscienza profonda, espressa dalla comparsa di immagini come la pietra filosofale, la quintessenza e l’aurum non vulgi. L’opera di Gerhard Dorn, medico e alchimista allievo di Paracelso, consente di comprendere quanto l’alchimia della cura sia fondamentale per raggiungere uno stato di intesa tra spirito, anima e corpo, guidati dalla tensione verso una loro unificazione.

22 Giugno Mostra e conferenza di Marino Corbetti

Un viaggio tra simboli, pietra e immaginazione, alla scoperta di una Venezia nascosta, silenziosa, alchemica.

Marino Corbetti, artista veneziano formatosi all’Istituto d’Arte, da anni indaga l’alchimia nei suoi aspetti figurativi. Le sue opere ritraggono la città non come appare, ma come si rivela: attraverso bassorilievi dimenticati, medaglioni scolpiti, tracce segrete che parlano con un linguaggio antico.

In mostra, una selezione di cornici dedicate a fiabe alchemiche, simboli nascosti nella Basilica di San Marco, e visioni raccolte tra Cannaregio, Palazzo Lezze e altri luoghi invisibili al primo sguardo.

La conferenza, a cura dell’artista, esplora il simbolismo di alcuni bassorilievi veneziani attraverso immagini e interpretazioni personali. Senza divagazioni teoriche: solo ciò che la pietra mostra e suggerisce.

Una mostra per chi ama ascoltare ciò che i muri raccontano.

Siamo felici di annunciare che al festival “Amore Alchemico”, che si terrà il 21 e 22 giugno presso la Casa Museo dell’Alchimista a Valdenogher, sarà con noi Lorena Marconi ideatrice della pagina GeometriKa

La sua presentazione dal titolo “Geometria e Alchimia” sarà ispirata alle geometrie presenti nelle immagini di alcuni trattati alchemici, poiché anche attraverso queste si esprime il linguaggio della Natura. Madre Natura custodisce i misteri della Creazione e il suo linguaggio simbolico è stato definito da Fulcanelli come l’argot usato dai filosofi. Dunque, la Natura, attraverso le immagini, trasmette l’essenza della Forma che risiede nelle geometrie. Alcune di queste forme verranno messe in luce, con l’auspicio che possano trasformarsi in gradienti coscienziali.

Lorena Marconi si è formata presso l’Istituto d’Arte di Roma nella sezione Architettura, proseguendo poi gli studi presso La Sapienza. Il suo interesse verso i simboli e la geometria è nato durante le lezioni all’Istituto d’Arte e si è sviluppato nel tempo, trovando una svolta significativa nel 2018

22 Giugno al Festival AMORE ALCHEMICO a Valdenogher all Museo Casa dell’Alchimista avremo con noi uno dei massimi esperti di filosofia ermetica, Giuseppe Scalici, filosofo e storico, con un intervento dal titolo La Tradizione Ermetica di Julius Evola.

La tradizione ermetico-alchemica è propriamente l’oggetto del nostro studio: il quale tende a precisare il significato effettivo e lo spirito di un insegnamento segreto, di natura sapienziale e simultaneamente pratica, operativa, il quale con grandi caratteri di uniformità si è trasmesso dai Greci attraverso gli Arabi fino a testi e ad autori che si spingono fin sulle soglie dei tempi moderni».

È chiaro l’intento di Evola, filosofo tradizionalista del XX secolo: la riscoperta dell’alchimia, non come mera arte (tèchne) protochimica, ma come via interiore di trasmutazione spirituale. Si tratta, nel contempo, di una pratica operativa e di un’arte sacra, legata al processo di rigenerazione dell’essere, utilizzando il simbolismo dei metalli e della loro sublimazione trasformatrice. Le tre tappe del cammino di ritorno all’unità divina, e quindi alla totalitaria realizzazione del sé sono indicate quali: nigredo, albedo e rubedo. È un processo verticale, anagogico, simbolizzato dalla trasformazione del piombo in oro e dalla vittoria della Luce solare sulle Tenebre della bruta e irrazionale materialità. Tale Arte sacra si colloca all’interno di una Weltanschauung “tradizionale-originaria”, base della nostra Civiltà indo-europea. È conoscenza primordiale, custodita, lungo il corso dei secoli, da élite spirituali. E il significato profondo della Via indicata mantiene inalterato, secondo Evola, il suo valore formale nell’età di decadenza della Civiltà, che stiamo vivendo nell’hic et nunc.

Inizia la giornata con la magia del fuoco e dei metalli!

Con noi Francesco Francesco Pavan Maestro orafo veneziano, che offrirà un affascinante saggio di fusione dei metalli con l’antico metodo dell’osso di seppia

Davanti al pubblico, Pavan realizzerà monili e simboli ispirati alla Casa dell’Alchimista in un’autentica dimostrazione di alchimia viva.

Non perdere questo incontro tra arte, tradizione e mistero.

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