Il Serpente e la Rosa
Alchimia della Rinascita
Nel cuore di Venezia, dove il Canal Grande si snoda come un antico serpente tra gli eleganti palazzi storici, si trova il Giardino delle Rose di Ca’ Nigra Lagoon Resort, un giardino privato stupendo che si affaccia direttamente sull’acqua. Un luogo raro e prezioso, che nel pieno della fioritura di maggio accoglierà un incontro dedicato a due potenti simboli alchemici: il Serpente e la Rosa.
Il serpente, emblema delle forze ctonie e trasformative, e la rosa, simbolo dell’amore e dell’alchimia, si intrecciano nella tradizione esoterica e psicologica come immagini di metamorfosi, desiderio e conoscenza. Come l’acqua che attraversa la città, anche il cammino dell’anima segue percorsi imprevedibili, fatti di passaggi e rinascite.
Attraverso miti e suggestioni, esploreremo il loro significato profondo e il modo in cui continuano a parlarci, accompagnandoci nei momenti di crescita e trasformazione.
Andrea Vianello, psicologo e psicoterapeuta, accompagnerà questo viaggio simbolico, aiutandoci a riflettere su come queste immagini possano illuminare il nostro percorso interiore.
Tre artiste: Beatrice Pescarolo, Laura Cescon e Marta Polato, durante l’evento creeranno dal vivo tre opere pittoriche con tre diversi stili, ispirate a IL ROMANZO DELLA ROSA, di Guillame de Lorris, opere che comporranno un trittico stupendo e che daranno ai presenti la possibilità di vedere la genesi cromatica e le scelte pittoriche nell’approcciare il tema della Rosa nei suoi risvolti visibili ed intimi.
⚘️Al termine dell’incontro, i partecipanti potranno godere di un raffinato aperitivo alla rosa, immersi nella serenità del giardino, mentre le note della musica di Emanuele Wiltsch Barberio e il sassofono di Samuele Molinari contribuiranno a creare un’atmosfera intima e suggestiva, perfetta per concludere questa esperienza di bellezza e riflessione.
COSTI e INFORMAZIONI: venezia@imaginalis.org
PRENOTAZIONE POSTO : info@hotelcanigra.com

SULLA VIA DEGLI ARCANGELI
VISITA GUIDATA con Gaspare Licandro 3 Maggio ore 16.00 – prima de IL SERPENTE E LA ROSA
Venezia è una città in cui la presenza angelica è impressa nell’arte e nell’architettura. Dalla statua dorata dell’arcangelo Gabriele che svetta sul campanile di San Marco, agli angeli che vegliano sugli angoli di Palazzo Ducale, fino alle suggestive statue della Chiesa del Nome di Gesù, che rappresentano gli arcangeli Raffaele e Michele.
Ma c’è un luogo che custodisce una rappresentazione unica e misteriosa: la Chiesa di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come Chiesa dei Gesuiti, nel sestiere di Cannaregio. Qui, accanto ai tre arcangeli tradizionali – Gabriele, Michele e Raffaele – emergono gli arcangeli Sealtiele, Uriele e Barachiele. Queste sculture, apparentemente insolite, sono frutto di una simbologia, che rimanda ad un culto soppresso, esistito tra il XVI e il XVII secolo, incentrato in particolare sulla venerazione dei sette arcangeli: Gabriele (Fortitudo Dei), Michele (Quis ut Deus?), Raffaele (Medicina Dei), Sealtiele (Oratio Dei), Uriele (Lux Dei), Barachiele (Benedictio Dei), Jehudiele (Laus Dei).
Questi arcangeli, legati a un antico culto in voga tra il XVI e il XVII secolo, incarnano una simbologia affascinante che affonda le radici nella spiritualità e nella mistica cristiana. Il padre gesuita Paolo De Barry, nella sua opera *La devozione agli angeli*, descrive il ruolo di questi sette arcangeli, collegandoli agli spiriti al cospetto di Dio citati nell’Apocalisse di San Giovanni.
